Nel ricordo del Maestro Ennio Morricone. Premiazione dei Nastri d’Argento 2020. Par Maria Cristina Nascosi Sandri –
12 juillet 2020
“…con la sua musica Morricone esprimeva l’ineffabile e l’invisibile, che sono l’anima della religione.
La musica è per certi aspetti il linguaggio della trascendenza, il linguaggio che racconta il mistero.
Anche quando parla laicamente, la sua bellezza è qualche cosa che ci conduce di gradino in gradino verso l’eterno e l’infinito”. (Mons. G.Ravasi)
Dedicata al grande Ennio Morricone, appena scomparso all’età di 91 anni, la serata di premiazione della 74a edizione dei Nastri d’Argento, che si è tenuta, a differenza degli altri anni, al Museo MAXXI a Roma e non nella ‘solita’ stupenda cornice dell’antico teatro greco-romano di Taormina.
Il malefico Covid ha colpito anche in questo senso, ma la meravigliosa ed intelligente tenacia della Presidente del SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani), Laura Delli Colli che insieme con Anna Ferzetti, compagna di Pierfrancesco Favino ha presentato la serata, ha fatto sì che quest’edizione fosse ‘distante ma pur vicina’, un qualcosa di buon augurio per il futuro del nostro cinema, delle nostre maestranze – in ogni senso – e del nostro Paese in generale.
Lo ha fatto anche citando le parole con le quali Morricone concluse lo scorso 11 gennaio la cerimonia per il premio alla carriera ricevuto in Senato: “Io credo che la prossima stagione sarà bellissima”.
Parole ancor più in questa stagione e per questa serata migliore augurio per il Cinema Italiano.
Sei Nastri sono andati al più votato, Pinocchio, premiati anche per la regia di Matteo Garrone e lo splendido Geppetto di Roberto Benigni, ma è Favolacce dei gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, la vera sorpresa di quest’edizione dei Nastri d’Argento, miglior film della stagione, che vince 5 Nastri su 9 candidature ed è premiato dai Giornalisti Cinematografici.
Sei dunque i Nastri per Pinocchio che vince per il miglior attore non protagonista con il premio Oscar Roberto Benigni, grandissimo Geppetto, per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini), il sonoro (Maricetta Lombardo) ed i costumi di Massimo Cantini Parrini che riceve il premio anche per Favolacce. Il film scritto e diretto dagli stessi D’Innocenzo è davvero la rivelazione dell’anno: è stato premiato anche a Berlino con l’Orso d’Argento ed i 5 Nastri, oltre al miglior film, son stati per la sceneggiatura, degli stessi D’Innocenzo, per il produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per Hammamet), la fotografia (Paolo Carnera) e, come già detto, per i costumi di Cantini Parrini.
Fa il bis Pierfrancesco Favino che per il secondo anno consecutivo, dopo Il Traditore nel 2019 – ritira il Nastro come miglior attore protagonista per Hammamet, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi la sua straordinarie capacità mimetiche ed interpretative. Il voto dei Giornalisti Cinematografici ha poi premiato il talento di Jasmine Trinca, migliore attrice protagonista (La Dea Fortuna di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri ed è anche premiato per il ‘cameo dell’anno’ all’ineffabile Barbara Alberti – io, attrice a quest’età con un piede nella fossa – ha scherzosamente auto-ironizzato, al premio) e di Valeria Golino migliore attrice non protagonista (5 è il numero perfetto film d’esordio di Igort e Ritratto della giovane in fiamme di Cèline Sciamma).
Nell’ambito della commedia, è risultato Figli di Giuseppe Bonito il film dell’anno con riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice di commedia) al suo terzo Nastro consecutivo – dopo Come un gatto in tangenziale nel 2018 e Ma cosa ci dice il cervello, nel 2019 – e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia). Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello scomparso sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.
MORRICONE – Oscar 2016 per The Hateful Eight con la moglie Maria
Vinse l’Oscar alla carriera ‘per i suoi eccezionali contributi nell’arte della musica per film’ nel 2007, dopo cinque candidature, e poi nel 2016 per la Miglior Colonna sonora per The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
Suona vagamente grottesco quest’ultimo premio: nel corso di un’intervista ebbe a dichiarare che se lo sarebbe aspettato ( e desiderato fortemente) per Mission di Roland Joffé che aveva conquistato, nel 1986, la Palma d’Oro al 39° Festival di Cannes, e la cosa ancora molto gli ‘bruciava’.
Ed è indubbio: molte e davvero meravigliose le colonne sonore che avrebbero potuto dargli questa grande soddisfazione e ben più di una volta.
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